Nel 2008 nasce Brancaccio Sposa, grazie all’intuito imprenditoriale del suo fondatore – Beniamino Brancaccio – che con la grande passione per il suo lavoro, la professionalità ed il profondo rispetto per la propria clientela, esigente in termini di qualità e di servizio, ha saputo dar vita ad un luogo ideale dove accogliere le future spose che cercano un abito dallo stile diverso, unico ed inconfondibile, che rispecchi il proprio carattere, ricordando loro però che quello che deve apparire di più nel giorno del fatidico “sì” è la persona.

Protagonista assoluta è la sposa.

Da cento anni Brancaccio è sinonimo di raffinatezza e qualità senza tempo. Merito di un credo stilistico che ha saputo sempre preservare valori e dettami della migliore tradizione dell’abbigliamento di classe, trasportandoli nel presente ed adeguandoli alle esigenze del futuro. Lo stile coincide con il buon gusto di piacere a se stessi ed il cliente Brancaccio sa assaporare il piacere di guardarsi allo specchio per vedere come l’abito aderisce alla propria personalità e alla propria vita. Un credo stilistico inconfondibile che si è riverberato, negli anni, nel ventaglio di proposte che hanno diversificato con successo i punti vendita Brancaccio a Salerno.

La storia di Brancaccio è una storia semplice, fatta di tanto lavoro, grande passione per l’abbigliamento e profondo rispetto per il cliente, che rappresenta da sempre la vera anima dell’azienda.

Tutto ha inizio con il suo capostipite e fondatore Beniamino Brancaccio che, a soli 20 anni, nel 1910 aprì il primo negozio nel centro storico di Salerno in via Mercanti. Una fucina del ben vestire che, con la sua raffinata proposta per uomo, donna e bambino, divenne da subito un riferimento per la clientela cittadina. Subito dopo la prima guerra mondiale, il pater familias Brancaccio trasferì l’attività in quello che stava divenendo il cuore pulsante del commercio cittadino, il corso Vittorio Emanuele, nei pressi dello storico cinema Astra e decise di specializzarsi nelle sole proposte per uomo: dalla cappelleria all’abbigliamento che vedeva allora la prima comparsa degli abiti confezionati. Per rispondere poi anche alle esigenze del pubblico femminile, negli anni ’30, Beniamino Brancaccio pensò bene di tornare a variegare le proposte d’abbigliamento, spostandosi in un negozio molto più ampio sempre sul corso cittadino, fino a che negli anni ‘50 trasferì definitivamente la sua attività ormai molto accorsata negli eleganti spazi al civico 162 del C.so Vittorio Emanuele, all’intersezione con via dei Principati, tornando a prediligere il solo abbigliamento maschile.

Nel frattempo avevano cominciato ad imparare tutti i segreti del mestiere i figli maggiori Antonio ed Achille, che per primi lo affiancarono nel percorso di crescita dell’azienda di famiglia, seguiti poi da Carlo, l’ultimo degli otto figli che Beniamino ebbe dall’amata moglie Maria Spadafora. Oggi l’azienda – al giro di boa di un secolo di attività festeggiato nel primo decennio del 2000 – è portata avanti con entusiasmo dai nipoti di Beniamino Brancaccio, nuove leve di una terza generazione. Cento anni di lavoro instancabile, sempre all’insegna della mission primigenia inculcata dal capostipite Beniamino: “non è il guadagno immediato che conta, ma la soddisfazione del cliente che sa di poter trovare da Brancaccio il capo d’abbigliamento più adatto a sé, con la garanzia della migliore qualità al giusto prezzo”. E’ la fedeltà a questo credo imprenditoriale che ha permesso all’azienda di superare le inevitabili difficoltà, rimanendo sempre un punto di riferimento ed ampliando negli anni l’offerta alla clientela, attraverso l’apertura di diversi negozi nel centro cittadino, ciascuno dedicato alle esigenze di un target specifico. Ogni collezione per uomo, donna e bambino è selezionata infatti accuratamente, tenendo conto non solo della “firma” ma anche e soprattutto dei parametri imprescindibili della qualità, del pregio di tessuti, rifiniture e dettagli, dello stile che sia fatto per durare nel tempo e per far notare la persona che lo sfoggia.

Garanzia Brancaccio.